“No te Salves”
Messaggio di congedo;
– Ella se ne va –
unica certezza sotto il lampione,
ragione sufficiente per svuotare
tre bottiglie di vino
e perire con cinque sigarette spente sui vestiti.
Leggo e rileggo
quelle righe spente
sullo schermo
dalla luce scarsa,
mi soffermo sulle parole incasinate,
transitorie ed eterne.
Rimembro solo la sua ombra carnale
al cospetto delle mie braccia,
e il suo spasmo vitale
che accinse
la mia caduta rovinosa.
Le sue mani
– come le pagine dei libri usati –
mi accarezzarono in silenzio.
I suoi occhi
– come le copertine dei libri vergini –
furono l’ancora della mia incertezza
e della mia folle curiosità.
Ella,
senza termine di paragone,
senza inutile retorica da due soldi.
Ella è piena
della sua esistenza.
Carne taciturna;
Io
– nella decadente disperazione
in cui giaccio –
attendo che la mia memoria
non sia bastarda,
che non presenti
il suo eco
nella profondità
delle fratture precarie
del mio finto scheletro.
Cicatrice scomposta;
Insieme
nel giardino di cemento.
Neftali Basolato