Lungo la mia agonia – Ultramarino – Crepuscolo

“Crepuscolo”

Alle cinque della sera
ho provato a scegliere il tuo silenzio
ma ho scoperto la mia debolezza
incagliata nelle ossa delle mie pareti,
così ho scritto mille volte il tuo nome sul mio taccuino
fino a trovare le crepe del mio corpo
e il mio sangue secco sulle terre aride del mio petto,
poi tu all’improvviso
sei scomparsa,
nel silenzio tombale delle cattedrali
nelle mani tagliate degli operai
tra i miei lamenti sonori della notte

ho pianto
mi sono tagliato
ho smarrito la strada del giorno
e ti ho perduta,

sui gradini stolti di un ampio giardino
con le mie parole inutili di uomo semplice e taciturno,

ho visto il cielo del sud infrangersi
sulle tue labbra rosso miele
e la mia ombra cadere lungo i tuoi fianchi
mentre mi allontanavo sui margini della notte
e poi è calato solo il silenzio
fino a entrarmi nelle ossa
e sventrarmi
con i ricordi che hai lasciato sui miei libri,
ho provato a scegliere il tuo silenzio
ma ho scoperto la mia debolezza,
così mi sono fermato
all’ultima ora del giorno
e ti ho chiesto
quanti libri tu volessi
ma tu non c’eri
e io non sapevo più scrivere.

Neftali Basoalto

Versi del tramonto – Rosso – Ultramarino

“Ogni tanto mi ricordi della tua esistenza”

Senti il mio sangue rotto sui gradini
che si secca e mi orna le parole,
tu rimani in me
trafitta e indolenzita
quando leggi di te
sui vari mondi in cui esisti,
non ho saputo far tacere questo rumore che nasce dagli angoli remoti del mio torace capriccioso
e ti ho raccontato tutti i modi in cui le tue ombre toccano la mia vita
così hai saputo che ti penso alle quattro del mattino
e ti presenti con prepotenza dinanzi alla mia finestra
per dirmi qualcosa che soltanto io immagino,
non volevo essere un vulcano tra le tue braccia
e farti diventare cenere con le mie parole
ma la mia forza si ferma davanti ai mulini a vento
a lottare contro le guerre degli uomini,
ma nulla può dinanzi a te che sei il sole
mi bruci con ogni tua assenza
mi tagli con ogni tuo coltello
mi manchi con ogni tuo centimetro,
così si fa sera
e io mi inoltro nel morire del giorno
per raccontarti ogni parola a te lontana.

Sento il mio sangue rotto sui gradini.

Neftali Basoalto


Lungomare – Arteria – Ultramarino

“Mi Manchi”

Ti amo
perché il mio amore non è fatto di supposizioni
non è la somma algebrica di due numeri e un’incognita
non è la mia agonia sulla tua pelle dopo la lunga attesa
o il mio pianto prolungato sul morire del giorno,
ti amo
perché ho deciso torturarmi con i mondi dove tu esisti
perché in quegli angoli remoti della mia immaginazione
noi esistiamo e consumiamo le nostre membra
come due combattenti che lottano contro i mulini a vento
e danzano sotto la pioggia del sud alle cinque del mattino,
io ti amo
perché la mia carne mi segnala con precisone maniacale
i centimetri dove tu manchi
e io rimango in silenzio
nell’attesa che il dolore passi
consapevole che nemmeno il tempo riuscirà a cucire la mia carne aperta
e tu non passerai
e non andrai oltre,
perché sei il tramonto e la notte
sei la mia rugiada e la mia ferita
sei tutto ciò che non vuoi essere con me
e vivi lontana dal mio amore stolto e anonimo,
ti amo
perché un giorno hai scalfito il granito del mio cuore
e poi sei scomparsa cona la tua delicatezza da fenice ferita.
ti amo
queste sarebbero le mie parole di condanna definitiva in questo giorno di autunno acerbo.

Neftali Basoalto

Mi manchi – Poeta – Ultramarino

“Baciami forestiera”

Oggi all’improvviso mi sono fermato
lungo il corridoio
e ti ho ululato al mia solitudine,
Ci sono centimetri di silenzio tra le nostre mani
ti tocco volontariamente il nome
e decido di torturarmi con il ricordo più caldo che io abbia di te
– tu tra le mie braccia sospesa per un infinito secondo –
poi arriva la notte e con violenza nervosa
mi ricorda quanto le mie ossa siano fragili
dinanzi al mio desiderio di te,
nulla può fermare l’avanzare del tuo silenzio
sulla mia schiena piegata e nuda,
ho paura
perché quando ti cerco il mio universo cade
e tutte le mie catene si innalzano per formare un muro,
la mia vita si sospende tra le cicatrici del mio corpo e le arterie del tuo nome
mi domando quanto tu sia distante mentre mi prendi per mano
ma poi ricordo la tua paura nell’esistere nei miei vari mondi
dove io scrivo di te,
non possiamo negare al tempo
al mare
alla notte
la tua esistenza
la tua fame
la tua tristezza,
io posso dire con certezza
che mi manchi
ogni volta che vedo l’orizzonte inghiottire la notte
o quando i fantasmi si posano sulle mie braccia,
ma tu puoi dire con altrettante certezza
che puoi vivere senza me?
lo so che te lo chiedi e neghi a te la risposta certa
lasciando a me il compito umano
di incidere sulle mie gambe
la nostra vita
per poi propagare l’assenza
su tutti i gradini del mio universo,
non so fermarmi senza farmi del male,
incido la mia pelle con le lacrime acute di te.
all’improvviso ti presenti
e io cado tra lo spazio vuoto delle tue labbra.

Neftali Basoalto

Perso – Destino – Ultramarino

“Una Poesia”

Perdo tutte le  mie corazze con te
mi presento nel momento più buio
e ti strappo un sorriso,
consapevole dei tuoi silenzi
della tua assenza marcata
della tua distanza,
sono certo della mia morte
che pende sulle tue dita
e sull’angolo più remoto della tua bocca
dove giace un tuo sorriso,
non domandarmi quanto io possa resistere a questo dolore
non avrei risposta certa,
alcune volte crollo
altre volte mi frantumo
e solo alcune volte ti colgo nei centimetri della mia esistenza,
io so quanto tu abbia paura di amarmi
lo so quando ti fermi all’improvviso dinanzi a me
e rimani immobile
perché la paura di mordermi il collo è più forte di ogni tua razionalità,
io so quanto il mio cuore si rompa ogni volta che il tuo nome giace su di me
ma so anche quanto il sole splenda ogni volta che ti vedo sorridere,
non aver paura delle mie parole stolte
non aver paura di spezzare i tuoi limiti con un abbraccio
sento il tuo bisogno di esistere
ma sento anche la mia agonia penderti tra le labbra,
mi mancherà la voce
quando dovrò urlare la mia resa
mi mancherà la luce nelle mie stanze buie
quando alle ombre parlerà della tua esistenza
mi mancherà la tua mano fredda
che tocca le mie inutili membra,
ma non posso fermarti in questo tempo
e chiederti come stai
o domandarti se quel biscotto è alla cannella,
dovrò solo rimanere in silenzio
aspettando che il cielo passi
che la terra passi
che il mondo si frantumi su di me.




Neftali Basoalto

Nottambulo – Tram – Ultramarino

“Paura”

Il limite del mio corpo si presenta con la violenza giornaliera
e mi ricorda quanto tu non possa esistere nella mia vita
oggi sei più distante di ieri
hai deciso di marcare la tua assenza
con il silenzio pesante della tua voce,
oggi non ci sei
e non credevo fosse possibile
che questo potesse farmi male
ma mi rende triste
non sentire come stai
non sapere se anche oggi pensi alle rane
o se hai incontrato una mucca e sei rotolata per terra,
Semplicemente non ci sei
Ed è come quando decidi di intraprendere un viaggio
e durante quel viaggio ti rendi conto che la fermata successiva
non sarà quella finale
ma sarà sempre una fermata necessaria
e tu sei così
io davanti a te mi devo fermare
ma in questa sosta
in questo momento non ci sei , perché semplicemente Non vuoi esserci
e questo mi duole
la tua trasparenza rende le ombre più leggere
e la stanza si raffredda,
è stato così fugace
ed è stato così maledettamente profondo e letale 
che ora che mi rendo conto della tua assenza reale,
Mi fermo
a raccontare a me stesso qualcosa di Non vero
perché mi ferisce sentire che non ci sei
mi lacera sentire me stesso che dico ripetutamente che prima o poi tornerai,
ma sono consapevole che come il tramonto muori ogni giorno lungo il crepuscolo
e io mi fermo alle latitudini del mondo
dove il sole è distante e la notte fa la sua comparsa
mi fermo .
e non dico nulla
mi fermo e basta.

Neftali Basoalto

Amore – Dolore – Ultramarino

“Spasmi”

È disarmante
vederti sorridere,
tutte le angolature del tuo corpo si inarcano
e ti espandi in quell’universo distrutto che è la mia esistenza,
questa è la mia tortura,
perché qualche istante dopo
tu scompari
e cancelli qualsiasi connessione tra le nostre esistenze,
io con la mia forza da uomo stolto
non posso fare altro che attendere che tu decida di presentarti
mi lasci in attesa per molte ore
mi laceri con i tuoi silenzi
mi tagli a pezzetti con la tua distanza
non capisco quanto tu possa volermi
o quanto io non esista nella tua vita
i miei quaderni si stanno riempiendo di parole astratte
le mie mani iniziano a piangere dal dolore delle matite conficcate sui miei palmi
le mie ginocchia non resistono al dolore del penso che porto sulle mie spalle
avrei potuto dirti addio
un giorno distante di qualche tempo fa
avrei potuto fingere la mia non esistenza
mentre mi avvicinavo alla tua gravità e rimanevo in piedi fino alle 5 del mattino
avrei potuto semplicemente morire
con la mia indifferenza approssimativa
ma ho scelto di cadere
e rimanere sospeso
in quel luogo
dove nessuno mi bussa
dove nessuno mi cerca
dove io non esisto
– il tuo cuore –
mi duole il peso della clessidra
mi duole la tua assenza sulle orme
mi duole il cuore quando pronuncio il tuo nome,
ma non posso slegarmi da te
ho intrecciato le sillabe
e ho mangiato il fango
per poter vederti sorridere
un’altra volta.
Sei l’autunno nel mio mondo grigio.

Neftali Basoalto

Sangue – Carne – Ultramarino

“innalzo muri di cartapesta”

Nell’angolo più remoto della mia stanza
sotto le sedie
sotto i cumuli dei libri
davanti allo specchio minuscolo
e a quella crepa che nasce dal fondo della terra
Sì in quel preciso angolo
in quel preciso Centimetro,
sei comparsa tu
La tua forza vulcanica
con Le tue labbra colore rosso miele
con la tua incertezza che si crepa sulle tue mani
sei venuta a toccarmi una spalla
sei comparsa a chiedermi il mio nome
ti sei fermata lungo la strada a darmi un libro
e senza chiedermi nulla né niente
mi hai dato L’opportunità di sedermi al tuo fianco
su dei gradini
Sull’erba
Sotto il cielo infinito,
ho tolto tutte le ancore dal mare
ho sradicato le mille paure dalla voce
Ho raccolto i mirtilli dal fondo del bosco
E insieme a te ho iniziato a camminare nella giungla dei miei ricordi
Nella città deserta delle mie paure
Nel silenzio acuto nei miei sogni,
quando poi mi sono reso conto del tempo
della notte
del tuo corpo
Ho iniziato a morire
perché non potevo cogliere la tua bocca con la mia
perché non potevo mordere il tuo ventre fino al tramonto
perché non potevo perdermi tra le tue gambe graffiandoti i seni
mordere e morire
morderti e morire
mordermi e morire
ti cerco dieci volte durante il giorno
ti cerco mille volte durante la notte
ti cerco nell’infinità dei miei ricordi
ora che non ci sei
perché sei distante tre lune
e io non posso più addentrarmi nel mare
mi manchi
mi manchi in questo autunno
mi manchi sotto questo cielo
mi manchi sotto questa quercia
ora ti inoltro il mio lamento
fatto con lettere e virgole,
con un po’ di caffè e un tocco di gin
prima o poi ti raggiungerà
anche nell’angolo più remoto del tuo nascondiglio,
anche nell’angolo più remoto della mia esistenza
Saprà dirti e raccontarti
il mondo dove ti ho creato.

– Alle quattro del mattino –

Neftali Basoalto

Tentativo – Marziano – Ultramarino

“Ci tengo molto a te”

Sulla bocca hai rose di lacrime
per ogni bacio perduto,
il mondo degli altri
è così vuoto
perché è senza te,
non riesco a tenermi lontano da te
i miei pensieri attraversano questa moltitudine di idioti
e la mia voce urla con ira e violenza
il tuo nome inventato,
ma non riesco a tenere i pensieri distanti da te
io sono stanco
e non ho le forze per fingere di pregare il vostro dio
durante la mia disperazione sanguinaria,
ma il fiume scorre
e la notte porta con se la fine del mio tentativo,
morirti fra le labbra
vivere tra il labirinto delle tue gambe
soffocare con il profumo dei seni,
poi scende il giorno
e l’esercito di imbecilli fiorisce lungo la strada,
tutto quanto mi pesa
come l’amore in primavera
come i lacrimogeni sulle mie mani
come le foglie d’autunno sotto il sole
ma poi c’è il sole
e tutto diventa più astratto
il mio cuore
la mia parola
il mio canto.

Sulla bocca hai rose di lacrime
per ogni bacio perduto
sulle labbra ho mille tagli
per ogni tua carezza
sul cuore ho ancora il sole
per ogni fiore in inverno.

– Lo so quanto tu sia distante
ma non riesco ad allontanarmi da te –

Neftali Basoalto

Calice – Esangue – Ultramarino

“Ti ho dichiarato il mio Amore”

Oggi è sabato,
ho allungato abbastanza le ombre di questo giorno
ho parlato tanto con te stasera
ho aggiunto tanto sale e tantissime parole
ho provato a salvarmi ma vedendoti mi sono schiantato contro la tua barriera autunnale,
mi abbraccio
mi consolo
e poi continuo a cercarti,
sei magnetica come il tramonto
sei vitale come l’acqua
sei carnale come la rosa
poi quando sarà giorno
mi ferirò,
solo dopo imparerò come si vive
quando avrò toccato la tua mano
quando avrò affondato il mio morso sul ventre
quando avrò mangiato il sole tra i tuoi seni,
lì in quel momento
dopo aver annuncio il mio ululato
potrò fermarmi
e guardarti nelle ombre dei lampadari
per dirti
quanto mi piaci,
poi morderò con ira e fame il vento
e ti consegnerò tre parole,
poi mi rimarrà solo il silenzio.

Neftali Basoalto